Non c’è di questi tempi alcun indicatore che non confermi, ogni santo giorno, la crisi senza precedenti in cui versa l’industria delle costruzioni sia nel comparto dell’edilizia privata che in quello dei lavori pubblici.
Il Presidente Monti, a cui va comunque riconosciuta un’onestà intellettuale spiazzante e scomoda per i politici di carriera, ha dichiarato di essere perfettamente conscio del fatto di aver esagerato nelle misure di contenimento della spesa, anche se necessitate dal pericolo di implosione dello Stato, e di aver conseguentemente contributo alla recessione in atto. Ci promette, quindi, e lo auspichiamo vivamente, che entro aprile 2013 varerà investimenti per 50 miliardi.
Ma quante delle 30.000 imprese appartenenti alla filiera delle costruzioni e quanti dei circa 3 milioni di addetti giungeranno ….vivi alla meta ?
Partendo da queste premesse macro andiamo alla nostra provincia.
La Stazione Unica Appaltante Provinciale, per la prima volta, ha 0 dicasi zero gare da espletare nei prossimi mesi. E’ vero che le imprese edili sono “nomadi” e possono partecipare alle gare bandite in tutta Italia ma la mancanza di gare sul proprio territorio non si era mai vista.
Da qui il nostro forte allarme, ampiamente ripreso dai media, e spiegato dal Presidente D’Alessandro il quale ha evidenziato come questa tremenda crisi ha comunque il merito di aver portato all’attenzione la diffusa serie di inadempienze, incapacità, superficialità che gli imprenditori hanno sin qui accettato pur con la consapevolezza della loro anormalità come i ritardati o i mancati pagamenti, l’inefficienza della burocrazia, l’arroganza del sistema bancario, etc.. D’ora in poi, quindi, maggiore consapevolezza dei nostri diritti e dei nostri doveri ed un richiamo per tutti alla responsabilità.
Il Presidente D’Alessandro, ha poi riconosciuto con soddisfazione che, grazie anche ad intensa e proficua serie di incontri e di confronti avuti nei mesi scorsi, finalmente la “politica” (Regione, Provincia, Enti Locali) ha impresso una forte accelerazione in termini decisionali e programmatori e, soprattutto, si è impegnata ad assicurare adeguate ed imponenti risorse finanziarie.
Qualche giorno fa, si è giunti all’approvazione da parte della Giunta Regionale della delibera attuativa del patto di stabilità verticale che vede tra i beneficiari anche Crotone (€ 4.753.323,82), Cotronei (€ 154.294,33), Cutro (€ 363.261,80), Isola Capo Rizzuto (€ 1.043.977,90) e Strongoli (€ 222.268,55). Maggiori margini di manovra da destinare, quindi, alla crescita ed agli investimenti ma soprattutto per dare corso con priorità agli eventuali pagamenti alle imprese sin qui bloccati dalla mancanza di risorse finanziarie.
Al patto “verticale” dovrebbe seguire il varo del patto “orizzontale” che libererà ulteriori 50 milioni di euro e produrrà i suoi effetti da gennaio 2013.
Sullo sfondo l’intricata questione delle Royalty ENI che quando sarà finalmente sbloccata dovrà determinare flusso costante e continuo di importanti risorse finanziarie per gli otto Comuni costieri, peraltro con una complessiva popolazione pari al 70 % dell’intera provincia, che potranno destinarle al rilancio delle attività economiche.
Segnali, quindi, contrastanti ma che ci fanno intravedere, con il necessario ottimismo imprenditoriale, la possibilità di una ripresa che deve partire, a nostro avviso, dai “cantieri aperti”.
Nei momenti di maggiore crisi nella storia del Paese il settore delle costruzioni è stato, sempre, strategico volano della ripresa economica anche per la più che dimostrata capacità di generare ricadute pari a tre volte l’investimento iniziale.
Ance Crotone rinnova, quindi, a tutte le componenti sociali, politiche ed economiche della provincia, l’appello alla massima collaborazione ed unità d’intenti affinchè si possa finalmente uscire con la massima celerità possibile da questa interminabile fase recessiva.
“C’è sempre una luce in fondo al tunnel……Speriamo che non sia un treno.” (Woody Allen)